Mal di testa unilaterale: cause e soluzioni
Che cos’è il mal di testa unilaterale? Scopriamolo insieme con questa nostra guida a un fenomeno piuttosto diffuso.

Il mal di testa unilaterale rappresenta una condizione dolorosa che interessa esclusivamente un lato della testa. Questa manifestazione, spesso invalidante, può presentarsi con caratteristiche diverse a seconda della patologia sottostante. Comprendere le cause e i segnali distintivi di questo disturbo è fondamentale per un trattamento efficace e tempestivo.
Emicrania: il dolore che diventa disabilità
L'emicrania è una delle cause più frequenti di mal di testa unilaterale, colpendo circa il 12% della popolazione. Si caratterizza per un dolore pulsante e intenso che si manifesta prevalentemente su un lato della testa. Chi soffre di emicrania spesso avverte il dolore nella regione temporale, frontale o orbitale, con episodi che possono durare da poche ore fino a tre giorni.
Questa condizione si accompagna frequentemente a altri sintomi come nausea, vomito, fastidio per luci e rumori, vertigini e, in alcuni casi, disturbi visivi (aura). Le donne risultano più colpite degli uomini, con un rapporto di 3:1, e gli attacchi possono essere scatenati da fattori come stress, cambiamenti ormonali, alcuni alimenti, alcol e alterazioni del ritmo sonno-veglia.
Cefalea a grappolo: quando il dolore è insopportabile
La cefalea a grappolo rappresenta una forma particolarmente severa di mal di testa unilaterale. Si manifesta con dolore lancinante localizzato intorno all'occhio o alla tempia, sempre dallo stesso lato. La peculiarità di questa cefalea è la sua presentazione a "grappoli" temporali: gli attacchi si verificano più volte al giorno per periodi di settimane o mesi, seguiti da remissioni che possono durare anche anni.
Durante l'attacco, che dura tipicamente tra 15 minuti e 3 ore, il paziente presenta arrossamento oculare, lacrimazione, congestione nasale e sudorazione facciale dal lato colpito. Colpisce prevalentemente gli uomini tra i 20 e i 40 anni ed è considerata una delle forme di dolore più intense che un essere umano possa sperimentare.
Nevralgia del trigemino: fitte improvvise e intense
La nevralgia del trigemino causa episodi di dolore unilaterale fulminante, simile a una scossa elettrica, che interessa il territorio di innervazione del nervo trigemino. Questi attacchi, seppur brevi (durano pochi secondi o minuti), sono estremamente intensi e possono essere scatenati da stimoli apparentemente innocui come parlare, masticare, lavarsi il viso o esporsi a correnti d'aria.
La nevralgia colpisce tipicamente persone oltre i 50 anni e più frequentemente le donne. La diagnosi accurata è fondamentale poiché il trattamento differisce significativamente da quello delle altre forme di cefalea.
Cefalea tensiva: quando lo stress si manifesta in un lato
Sebbene la cefalea tensiva si presenti classicamente con dolore bilaterale, in alcuni casi può manifestarsi unilateralmente. Si tratta di un dolore sordo, non pulsante, descritto spesso come una sensazione di pressione o di "testa stretta in una morsa". La durata varia da 30 minuti a 7 giorni e non peggiora con l'attività fisica.
Questa forma di cefalea è fortemente correlata a stati di tensione muscolare, posture scorrette, stress psicofisico e ansia. Rappresenta la forma più comune di mal di testa nella popolazione generale.
Quando consultare un medico
Il mal di testa unilaterale richiede attenzione medica quando:
- Si presenta improvvisamente con intensità mai sperimentata prima
- Si associa a febbre, rigidità nucale, confusione
- Insorge dopo un trauma cranico
- Cambia significativamente in frequenza, intensità o caratteristiche
- Non risponde ai trattamenti abituali
Un approccio diagnostico appropriato prevede un'accurata anamnesi, un esame neurologico completo e, in casi selezionati, indagini strumentali come risonanza magnetica o tomografia computerizzata.
Il trattamento varia significativamente in base alla causa sottostante, spaziando dalla terapia farmacologica alle tecniche di rilassamento, dalla fisioterapia a interventi più invasivi nei casi refrattari. Fondamentale risulta l'adozione di uno stile di vita regolare, con particolare attenzione al sonno, all'alimentazione e alla gestione dello stress.